Sostenibilità ad Iggesund: elemento chiave alla base di ogni decisione

/INS. Tanti piccoli passi si sommano a misure più importanti. Queste semplici parole riassumono l’impegno ambientale di Iggesund Paperboard. È facile portare ad esempio gli investimenti multimilionari dell’azienda e la loro importanza, ma vanno ricordate anche tutte quelle piccole forme di investimento dalla forte valenza ambientale. Una di queste è il ponte in legno che collega lo stabilimento di Iggesund all’impianto di depurazione delle acque reflue situato sulla vicina isola di Skälön.


“Una strategia ambientale a lungo termine consiste di poche decisioni di grande portata ma, soprattutto, di tanti piccoli interventi sulla gestione degli aspetti ambientali,” spiega Anna Mårtensson, Environmental Manager dello stabilimento di Iggesund, Svezia. “In questo caso un ponte in legno si prospettava come una scelta ecosostenibile migliore rispetto ad uno in calcestruzzo.”

Se in Svezia, per oltre un secolo, si è costruito prevalentemente ponti in acciaio e calcestruzzo, oggigiorno quelli in legno stanno riguadagnando terreno. Sono belli, durevoli come quelli in calcestruzzo, sostenibili e ne rappresentano una valida alternativa. È con gli anni ’90 che l’attuale storia dei ponti realizzati in legno ha avuto inizio nei paesi nordici. In quegli anni Svezia, Norvegia e Finlandia stabilirono di adottare soluzioni tecniche e normative comuni per la costruzione di ponti stradali in legno dalle stesse prestazioni e dalla stessa durata di quelli in acciaio e calcestruzzo.  

Ad oggi è un ponte a traffico ciclopedonale di 230 metri nella città settentrionale di Umeå, il ponte in legno più lungo della Svezia. Il più antico della nazione è invece datato al 1731 ed attraversa il fiume Skellefteå.

La maggiore conoscenza delle proprietà del legno come materiale da costruzione, ha fatto sì che architetti ed ingegneri lo utilizzino sempre più per realizzare nuovi ponti.

Iggesund Paperboard ha seguito questa nuova tendenza. Con l’ampliamento dell’impianto di depurazione delle acque reflue dello stabilimento di Iggesund sulla vicina isola di Skälön, si è deciso di sostituire il vecchio ponte di collegamento con una struttura più solida. Il nuovo ponte permetterà ai mezzi pesanti di raggiungere l’isola evitando una deviazione di nove chilometri.  

“Abbiamo calcolato che la nuova struttura ci ripagherà sia a livello economico che ambientale,” aggiunge Anna Mårtensson, Environmental Manager. Si è scelto di utilizzare il legno per semplici motivi. In primo luogo perché, essendo Holmen Group, al quale Iggesund Paperboard appartiene, un gruppo industriale forestale, appariva la scelta più ovvia. Un ponte in legno è poi più economico e più veloce da costruire. “Ma soprattutto, l’impatto ambientale è decisamente inferiore a quello di materiali quali acciaio e calcestruzzo,” dichiara Mårtensson.  

Da uno studio della facoltà di Ingegneria dell’Uppsala University sull’analisi del ciclo di vita di un ponte in calcestruzzo della durata di 40 anni, includendo i costi di investimento, il processo di costruzione e la manutenzione, risulta che la quantità di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera sia doppia rispetto a quella rilasciata da un ponte in legno. Nel 1915, per rifornire lo stabilimento di acque di processo, venne costruita una tubatura in legno tuttora esistente, a distanza di 100 anni, e perfettamente funzionante. Questo a dimostrazione di quanto il legno sia un materiale di lunga durata.

La sostenibilità è alla base del lavoro di Iggesund Paperboard. Per ogni decisione presa vengono vagliati gli aspetti ambientali, piccoli o grandi che siano. L’attenzione e la cura per il territorio accompagnano ogni attività dell’azienda perchè i buoni investimenti vanno sempre di pari passo con un ambiente migliore.   

“La somma di piccoli ma costanti miglioramenti si concretizza in enormi vantaggi per l’ambiente, con basse emissioni e la possibilità che, anche in futuro, Iggesund Paperboard mantenga la sua posizione di testa nelle classifiche delle aziende più sostenibili,”commenta Mårtensson.

In pochi anni, l’impegno e l’attenzione alle problematiche ambientali hanno determinato un dimezzamento delle emissioni di biossido di zolfo e di particolato nello stabilimento di Iggesund. Inoltre, i cospicui investimenti nell’impianto di depurazione delle acque reflue hanno portato ad una radicale riduzione delle emissioni di nutrienti nel Mar Baltico, con un conseguente miglioramento della qualità dell’acqua e chiari segnali di ripresa dell’ecosistema marino.

Ancor più importante è, tuttavia, l’attenzione rivolta al fattore umano – stimolare i dipendenti dell’azienda a riflettere sulle proprie azioni quotidiane, per uno sforzo comune volto alla salvaguardia dell’ambiente.

“Il nuovo ponte di collegamento in legno verso l’isola di Skälön, rosso e lungo 128 metri, rappresenta uno dei nostri piccoli ma importanti passi avanti in favore della sostenibilità,” conclude Anna Mårtensson. “Ed è anche molto bello.”

Dati: Il ponte per l’isola di Skälön, lungo 128 metri, ha una sola corsia, percorribile a senso unico, della larghezza di 4.5 metri, dotata di semafori. Il ponte appoggia su travi in legno lamellari assemblate con bulloni.

Il legno, come materiale da costruzione, presenta due grandi vantaggi sotto l’aspetto ambientale: in primo luogo è una materia prima rinnovabile e la sua lavorazione necessita di minimi quantitativi di energia,  secondariamente, il processo di fotosintesi degli alberi in crescita assorbe anidride carbonica dall’atmosfera. È poi spesso più economico e semplice costruire strutture in legno che non in altri materiali.

In una prospettiva di ciclo di vita, il legno rappresenta pertanto una scelta vantaggiosa in termini di utilizzo efficiente delle risorse, consumo di energia, emissioni di anidride carbonica e materiale di scarto.  

Didascalia: “Un ponte in legno all’interno di un’area industriale deve essere capace di rispondere alle esigenze prefisse, deve essere sostenibile e di lunga durata. Il fatto che sia anche bello è un valore aggiunto,” commenta  Anna Mårtensson, Environmental Manager presso lo stabilimento svedese di Iggesund Paperboard.©Iggesund

Iggesund

Iggesund Paperboard è parte del gruppo forestale svedese Holmen, una delle cento società al mondo più sostenibili, inclusa nello United Nations Global Compact Index. Il fatturato di Iggesund è di poco superiore ai 500 milioni di Euro, ed il suo cartoncino di punta, Invercote, è venduto in più di cento paesi. L’azienda produce due famiglie di prodotti, Invercote ed Incada, entrambi ai vertici nei loro segmenti di mercato. A partire dal 2010 Iggesund ha investito più di 380 milioni di Euro per migliorare la sua efficienza energetica e per ridurre le emissioni di gas serra dalla sua produzione.

Iggesund ed il gruppo Holmen comunicano le loro emissioni di gas serra al Carbon Disclosure Project (CDP). I dati ambientali sono parte integrale di un rapporto annuale che si posiziona ai vertici del reporting di sostenibilità del Global Reporting Initiative (GRI). Iggesund, fondata nel 1685 come ferriera, si dedica ormai da oltre 50 anni alla produzione di cartoncino. I due stabilimenti, nella Svezia e nell’Inghilterra settentrionale, contano un organico complessivo di 1500 persone.

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